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MILANO. Gentile Avvocato, ho bisogno di un Avvocato per causa di condominio a Milano. Abito in un condominio di Milano, ma sono scontento per diverse ragioni che mi stanno convincendo a iniziare una causa contro l'Amministratore (e probabilmente anche contro il condominio) e perciò ho cominciato a cercare uno Studio Legale specializzato in materia condominiale a Milano. Leggendo le risposte ai lettori date sul suo blog mi sono fatto già una certa idea sulla causa che sarebbe possibile instaurare. So che il suo studio legale opera anche a Milano, però prima di dare inizio al contenzioso gradirei parlare direttamente con lei. E' possibile? O posso parlare solo con il suo collega Avvocato che lavora su Milano?
Avvocato esperto in condominio a Roma. Gentile Studio Legale, seguo con regolarità il Blog, in quanto ho dei problemi condominiali e su queste pagine ho trovato molte risposte utili. Mi servirebbe un Avvocato esperto in condominio a Roma, per affrontare una causa condominiale a cui tengo molto. Volevo perciò un chiarimento: lo studio è presente anche Roma? Lo so che l'Avvocato riceve anche a Roma, ma se dovessi dare vita alla causa contro il condominio verrei seguito genericamente da un Avvocato esperto in condominio a Roma o potrei parlare ed essere seguito direttamente dal titolare? Grazie.
In campagna ho un fabbricato rurale antico risalente fino ottocento. Accanto a me c'è un altro fabbricato, anche esso antico, che il suo proprietario vuole demolire per poi sfruttare la legge relativa al piano casa e ricostruire gli stessi metri quadri incrementati a distanza dal confine. I due fabbricati antichi sorgono sul confine e sono aderenti o con muro in comune, non si capisce molto bene, o aderenti con appoggio. Se il muro fosse comune in virtù dell'articolo 883 C.C. spetterebbe al vicino che demolisce metter in sicurezza il mio fabbricato. E se invece i due fabbricati fossero aderenti il mio vicino che demolisce deve mettermi in sicurezza il muro?
Sull'atto di compravendita di un negozio effettuato nel 1957 è scritto quanto segue: "per quanto riguarda il lastrico solare per patto espresso delle parti, spettera' solo ai proprietari degli appartamenti e non ai proprietari del piano terreno; pertanto quest ultimi nulla dovranno per riparazioni sia ordinaria che straordinaria al lastrico solare stesso". Ora L'amministratore mi sta chiedendo i soldi per pagare la mia quota; io non voglio pagare in base a quanto scritto sull'atto. Vorrei sapere il Vostro parere. Grazie e saluti. (Lettore di Torino)
Nel condominio, dove sono proprietario solo di un box, ci sono persone che pur avendo l'abitazione non pagano l'ascensore. L'amministratore mi ha spiegato che hanno accesso alla loro abitazione dal box, per cui non dovendo passare dalle scale non devono pagare. L'amministratore, quindi, rispettando la tabella millesimale fa pagare solo una quota, per il solo box. Se possibile vorrei sapere:
- Queste persone, pur avendo accesso alla loro abitazione dal box, possono però accedere alle scale e all'ascensore dal corsello box: è giusto che non paghino l'ascensore?
- Se è sbagliato non far pagare l'ascensore alle persone in questione,
come si può rimediare, dato che l'amministratore si basa solo sulla
tabella millesimale ?
Sperando in una Vostra gentile risposta, porgo distinti saluti. (Lettore di Roma)
Esiste un modo per limitare il passaggio continuo davanti alla finestra di camera da letto e bagno? Vivo a piano terra in una casa disposta su due piani. Lungo la parete ove si affacciano le due finestre è presente un vialetto largo circa un metro che divide il giardino dalla casa e che viene usato di continuo dal proprietario soprastante per arrivare al recinto del suo cane. Gli ho fatto presente che io dietro a quelle finestre ci dormo, ci faccio i bisogni, mi lavo, per cui gli ho chiesto di evitare il passaggio in quel vialetto ma è stato inutile: in barba alla buona educazione continua il vai e vieni, anzi penso sia pure aumentato. Preciso che lui non ha entrata di casa in quel vialetto, e che può passare dall'altro lato dell'immobile, dove è situato il suo ingresso, per arrivare al recinto del suo cane. In fine il cortile dove è situato il vialetto con le finestre fa parte dell'appartamento a me affittato (di sua proprietà), dove di fatto c'è anche l'ingresso di casa mia, e che viene regolarmente curato da me. Son costretto a tenere le persiane chiuse per avere un minimo di privacy e anche in quel caso è abbastanza fastidioso il fatto di avere una persona a 20 cm dalla finestra del bagno.
Ho acquistato in febbraio 2017 un appartamento in un villaggio tramite un'agenzia che conosce bene il luogo avendo molti appartamenti come il mio in affitto. Al momento del preliminare e anche al rogito, ho sempre chiesto se ci fossero delibere di spese straordinarie con importi notevoli o comunque in previsione; la risposta è sempre stata che non c'era nessuna spesa straordinaria deliberata e nemmeno in discussione. Acquistato, ristrutturato e poi finalmente d'estate usufruito dell'appartamento, nel mese di novembre, alla mia prima assemblea condominiale, vengo a sapere e viene anche approvato che c'è da rifare una delle due piscine, mentre per l'altra deve essere cambiato tutto l'impianto di filtraggio, per una modica cifra di € 300.000,00 da dividere tra i condomini. Durante l'assemblea, vengo a sapere da altri proprietari che era da anni che discutevano per rifare le piscine ma nei verbali non è stato mai menzionato perché non si erano mai accordati. Ora la mia domanda è questa, posso o sono in condizioni di chiedere all'agenzia o al vecchio proprietario di concorrere alle spese, oppure è stata solo una scorrettezza poco professionale? Ringrazio anticipatamente (Lettore di Gorizia)
Abitiamo in una casa e siamo due appartamenti singoli.
Le chiedo:
Grazie per le risposte (Lettore di Padova)
Abito in un condominio. Il condomino dell'ultimo piano vuole costruire una tettoia sul suo balcone e sostiene che le spese per la sua costruzione siano da ripartire fra tutti i condomini; è vero? e se è vero, in base a quali artt. del c.c.? (preciso che il fabbricato è stato costruito senza prevedere la tettoia all'ultimo piano).
Abito in una casa indipendente alla quale si accede tramite una stradina che però non è di mia proprietà, ma è proprietà esclusiva del mio vicino di casa. In pratica io ho solo il diritto di passaggio pedonale e carrabile. Il problema è che questa stradina è dissestata nel senso che quando piove anche solo per dieci minuti si allaga e diventa impraticabile. La domanda è: posso chiedere al proprietario di asfaltare / "aggiustare" questa stradina? Quando piove non si riesce neppure a camminare. Al proprietario evidentemente non interessa ma per me è un problema.
Nel 2006 il mio condominio, formato da 5 proprietari, era sprovvisto di amministratore e tutto avveniva in autogestione. In quell'anno abbiamo deliberato mediante verbale di effettuare dei lavori importanti. La convocazione è avvenuta dopo una serie di incontri informali a "vista" e alla quale hanno partecipato tutti, sia fisicamente sia a mezzo delega (1 condomino). Vorrei sapere se modalità di convocazione dell'assemblea per deliberare è sufficiente o andava attivata la procedura di cui all'art. 66 c.c.? (Lettore di Latina)
Abito in un condominio al terzo ed ultimo piano; la mia dirimpettaia mi ha chiesto se poteva mettere uno stendino sul pianerottolo, prima dell'ultima rampa di scale, tratto di scale dove transitiamo solo noi dell'ultimo piano. Per me non ci sono assolutamente problemi e lo stendino non da alcun fastidio. Ora, la signora del secondo piano (che tra l'altro non vive più qui ma è solo proprietaria e passa raramente), ha protestato dicendo di toglierlo perchè occupa spazio comune. A tutti gli altri inquilini lo stendino non da alcun fastidio; ora chiedo,
è giusto che si debba togliere lo stendino solo per le lamentele di un soggetto, che tra l'altro non vive più qui? Vorrei aggiungere che neL corridoio delle cantine è presente un altro stendino ed un carrello pieno di scatole vecchie e da buttare
Grazie fin da ora per la vostra risposta (lettrice di Milano)
In una casa divisa in due proprietà, una di mia cognata e l'altra di suo fratello, si è rotta la caldaia per il riscaldamento che serviva tutte e due le proprietà ed è necessaria la sostituzione completa.
Premetto che la caldaia è fisicamente nella proprietà di mia cognata.
Mi spiego meglio: il mio dubbio è che un domani suo fratello, andandoci ad abitare o facendo utilizzare la sua proprietà a terzi, potrebbe dire che non è stato avvisato della sostituzione e che quindi non essendo stato coinvolto sulla scelta di tipologia e spesa della caldaia stessa non ne sapeva nulla. Sono quasi sicuro che lui potrebbe rivalersi sul fatto che è un servizio condominiale obbligatorio e che vi è comunque un obbligo di erogazione. Che fare? (Lettore di Bari)
Un anno fa abbiamo comprato una casa. Tale casa faceva parte di una scuola che è stata divisa in 3 parti, così ottenendo 3 case. Noi abbiamo acquistato quella in mezzo. L'agenzia immobiliare aveva detto che il cortile è comune ma che ognuno usava un suo pezzo. Visto che uno dei vicini fa uso più o meno di metà cortile, io ho diritto di passeggiare e far giocare i bambini anche lì? Grazie (Lettrice di Palermo)
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Dobbiamo ristrutturare il palazzo dove abito. In assemblea sono state scelte 4 imprese per i relativi preventivi sulla base del computo metrico elaborato dal direttore dei lavori-ingegnere. Tra due preventivi scelti per i lavori, un'impresa farà un 15% di sconto, ma l'ingegnere non è d'accordo: non esiste una legge che obbliga a scegliere il meno gravoso? (lettore di Ancona)
Ho comprato una casa a schiera all'asta circa un anno fa.
Ci sono due blocchi di case composte da 6 condomini ciascun blocco, quindi un totale di 12 condomini. A separare i due blocchi c'è una strada di accesso che ancora oggi è di proprietà del costruttore fallito. Un tizio, che si definisce capo-condominio (che abita nel lotto davanti al mio) dice di aver fatto lui l'assegnazione dei parcheggi in questa piccola strada di proprietà del costruttore. (ogni appartamento ha poi un dietro dove ha altro parcheggio).
Il signore dice che i parcheggi sono riservati al loro lotto, e noi abbiamo solo la possibilità di sostare massimo 30/40 minuti per carico e scarico merci...Possibile? Lui dice di aver un foglio con le firme che hanno deciso tutto questo tra loro condomini, quando io ancora non avevo comprato la casa. Ma se cosi fosse non si dovrebbero rifare le elezioni perchè ci sono io come nuova? oltretutto un parcheggio che si trova su questa strada privata è davanti al mio cancellino pedonale!!! Cosa posso fare??? (Lettore di Catania)
Salve, ho comprato una casa in costruzione, ed il costruttore ha redatto il regolamento di condominio. Successivamente alla costituzione del condominio mi sono reso conto che è sbagliato, in quanto io sono stato inserito nella tabella C-spazio di manovra, che corrisponde alla corsia dei box/posti auto che si trovano sotto il palazzo ed è chiusa da una basculante! Il mio box non ne usufruisce in quanto l’accesso al mio box è esterno a questo spazio. Come posso riuscire a far modificare il regolamento di condominio se l’assemblea non accettasse di modificare le tabelle? C’è qualche norma a cui io posso far riferimento? Sono obbligato ad andare in causa? (Lettore di Roma)
Ho ereditato un casa con tre piani. Il primo piano è di mio fratello, il secondo è mio. Le utenze passano tutte da lui e siccome si trovano nella sua proprietà ha deciso di staccarle, scollegando i fili dal quadro elettrico che si trova da lui e tagliando il tubo dell'acqua che si collegava alla caldaia. I contatori erano intestati a nostra madre. La domanda è: può fare ciò? Mi hanno obbligato a fare un impianto nuovo, oltre alla spesa per i contatori (Lettore di Salerno).
Vivo in una villa bifamiliare, ma per ragioni lavorative e scolastiche mi sono spostato in citta' con la famiglia. La caldaia della villa è unica per i 2 appartamenti. L'altro inquilino accortosi del mio seppur temporaneo trasferimento mi ha chiuso il riscaldamento. Causando probabili danni a muri e mobili e oggettistica di antiquariato. Può farlo? (Lettore di Torino)
Sono proprietario di un box all'interno di un condominio. Nel rogito del box c'è un patto speciale secondo cui i box esterni fanno parte di un condominio a se, le uniche spese da pagare sono la soletta dove c'è il giardino (che è il tetto dei box) divisa in parti col condominio in caso di danni. L'anno scorso l'assemblea del condominio ha deliberato delle spese di manutenzione del condominio e ha imposto anche a noi di pagarle. Volevo chiedere quel patto speciale nel rogito va ad annullare la delibera del condominio? (Lettore di Milano)
Gentile Avvocato, seguo il suo blog da un po' di tempo e avrei bisogno di una consulenza legale vicino alla località dove abito. Volevo sapere tra gli Avvocati con cui collabora in tutta Italia qual'è il più vicino a me; vorrei inoltre sapere se agli incontri è presente anche Lei di persona o se avrò a che fare solo con un Suo collega, da Lei consigliato. Grazie.
Due anni fa abbiamo deliberato ad unanimità l'istallazione dell'ascensore (io abito al quarto piano); dopo due mesi l'amministratore mi ha scritto una lettera dicendo che non si poteva procedere al rispetto della delibera perchè alcuni condomini non avevano le possibilità economiche per l'istallazione dell'ascensore e dovevamo dare la priorità a lavori urgenti della facciata da cui cadevano pezzi di cornicioni (hanno impiegato più di un anno per mettere l'andito e stabilire che tipo di lavori fare sulla facciata, poi sono stati eseguiti).
Poichè io dovevo sottopormi ad una fecondazione assistita, ho inviato diverse lettere all'amministratore chiedendo di indire un'assemblea urgente per rivalutare l'inizio dei lavori per l'istallazione dell'ascensore.
L'amministratore non mi ha mai risposto, finchè ho fatto scrivere da un avvocato.
A questo punto ha indetto una riunione ma sempre con tempi lunghi e ingiustificati; hanno poi trovato diverse problematiche burocratiche, che potevano valutare anche nei due anni durante i quali sono durati i lavori della facciata, ma non hanno mai fatto nulla.
Io ho dovuto fare la fecondazione e sono dovuta salire e scendere diverse volte dal quarto piano per fare degli accertamenti necessari.
La gravidanza è avvenuta ma poi dopo una settimana si è sospesa.
Secondo il ginecologo dovevo stare a riposo a casa e meno stressata, perchè ogni giorno mi agitavo per il fatto che per 15 giorni sono dovuta rimanere rinchiusa in casa senza poter fare una passeggiata e tornare in tranquillità a casa.
Io do la colpa in parte all'amministratore perchè erano due anni che temporeggiavo e aspettavo che si impiantasse l'ascensore deliberato, ma a 43 anni non ho potuto più aspettare i loro tempi ed ho fatto la fecondazione in condizioni psicologiche non ideali. Ero tesa e nervosa al pensiero che non potevo salire a casa e scendere per fare una passegiata, perchè se mi fosse successo qualcosa avrei dovuto affrontare quattro piani a piedi.
Posso fare causa all'amministratore?
Faccio parte di un piccolo condominio di 7 condomini. L'accesso al parco è comune ma poi io ho un'entrata indipendente. Dopo il cancello di ingresso della mia proprietà ho anche posto auto per cui non usufruisco minimamente degli spazi comuni del parco (dove gli altri condomini parcheggiano) nè tantomeno ho ingresso nel palazzo. Premesso questo, hanno fatto dei lavori di messa in sicurezza alla palazzina a cui io non ho accesso, e dei lavori urgenti nel piazzale dove parcheggiano le auto (dove io non parcheggio). Questi lavori ammontano a complessivi EURO 3.300 più iva. Essendo stati fatti per "urgenza", i preventivi non sono stati discussi e approvati in assemblea ma sono state presentate direttamente le fatture. La questione è: io posseggo i millesimi maggiori di tutti per cui mi ritrovo a pagare le quote più alte per lavori a spazi di cui non usufruisco minimamente e per preventivi che non ho approvato. Posso in qualche modo tirarmi fuori o chiedere una ripartizione diversa delle quote?
Nel 2014 acquisto un box in un condominio di fianco alla mia abitazione. L’amministratore mi dice che per accedere al box nel seminterrato devo usare la rampa. Mi faccio però consegnare le chiavi di accesso anche dell’ingresso comune (con ascensore), facendo presente che il box sarebbe stato usato da mia figlia, disabile grave e invalida al 100%, non in grado di scendere dalla rampa. A gennaio 2017 scopro che la serratura del portone d’ingresso è stata cambiata, nessuno però mi ha detto nulla. Ho telefonato e scritto all’ amministratore più volte: lui si dispiace, si scusa tanto e promette che me la farà avere, ma della chiave ancora nessuna traccia. Insomma, da quasi un anno mia figlia non può accedere alla nostra proprietà e quando le serve l’auto deve mobilitarsi qualcuno per portargliela fuori. Un acquisto che voleva favorire la sua autonomia ha solo complicato la vita a tutta la famiglia. Che fare? Posso chiedere un risarcimento? Grazie infinite.
Sono la proprietaria di un appartamento in uno stabile senza condominio composto da 4 appartamenti. Sono caduti dei calcinacci sull'auto di un inquilino dello stabile (affittuario) che ci ha richiesto verbalmente dei danni secondo me eccessivi in confronto al danno reale. Abbiamo chiesto, quindi, un preventivo presso un'officina a noi di fiducia ma dopo aver preso appuntamento la persona danneggiata non si è presentata. Come tutelarci da possibili truffe? Come dobbiamo comportarci? La ringrazio anticipatamente.
Ho comprato una casa indipendente ma con una parete attaccata ad altra casa non in condominio. Unica area comune da rogito, un piccolo spazio antistante le due case. Su ciascun rogito, al punto che segnala l'area comune, vi é scritto che "si precisa però che il marciapiede antistante la casa, é di pertinenza esclusiva della casa stessa." Ora io vorrei, come hanno fatto anni fa i vicini, mettere una recinzione alta 80 cm con cancellino, sul perimetro del marciapiede pertinenza esclusiva della mia casa, ma i vicini si oppongono affermando che il marciapiede é in comunione e che loro hanno fatto il recinto più di 20 anni fa ma possono vietare a me di fare altrettanto. Io non voglio litigare, ma non sono convinta che abbiano diritti di proprietà né diritto di passaggio sul marciapiede, ma che abbiano diritti solo sull'area di passaggio comune oltre il marciapiede, su cui io non accampo nulla che non sia la comproprietà come da rogito, ma che non andrei a toccare col mio recinto di un mt per 8 mt che é il perimetro del marciapiede di pertinenza esclusiva della mia casa. Lei cosa ne pensa gent. Avvocato?
Se in una causa civile vinta si paga solo una parte di quanto dovuto al proprio CTP a seguito della sua scarsa professionalità e relative conoscenze tecniche, è in ogni caso necessario pagare per intero quanto richiesto da questo CTP ? Tale CTP può rivolgersi ad eventuali organizzazioni o studi legali per "intimare" il pagamento del saldo? Ciò anche se prima della conclusione ha affermato di non essere in grado di fornire opinioni / commenti per procedere nella causa? Grazie e cordiali saluti.
Ho acquistato un box nel 2010, che insiste fisicamente sotto un condominio costituito da una palazzina e di cui pago i millesimi dovuti per legge. Nel 2008 circa il locale garage (allora non frazionato in più unità box) era stato venduto ad una società che ne ricavò dei box, di cui uno - appunto - è mio; preciso che venne veduto alla società ANCHE IL LASTRICO SOLARE che non insiste sotto la palazzina, ma di cui i condomini di più palazzine usufruiscono come servitù di passaggio senza pagarci nessun canone. Bisogna fare dei lavori (perché ci sono infiltrazioni) ed i proprietari degli appartamenti giustamente non vogliono pagare perché sostengono che il lastrico solare è di nostra proprietà esclusiva. Però mi chiedo allora devono PAGARCI un CANONE annuale per usufruire di questa servitù di passaggio? Grazie.
Abito in un condominio composto da 8 unità immobiliari comprensivo di garage. Oltre 20 anni fa il costruttore (che si è riservato tutti gli spazi condominiali) ha costruito accanto ed attaccato allo stabile una piazzola in cemento rialzata circa 40 cm dalla strada per poterci istallare un bombolone del gas per l'uso comune a tutti i condomini. Quindi ogni condomino ha versato una quota di partecipazione alle spese (versata in contanti al costruttore), dopo qualche mese dall'utilizzo, il bombolone è stato tolto perchè non rispettava i limiti di distanza con un ufficio pubblico posto di fronte ad esso. La piazzola è rimasta inutilizzata per oltre 20 anni ed il bombolone tolto. La mia domanda è la seguente: ammesso che il costruttore si sia riservato tutti gli spazi condominiali tra cui anche l'area dove risiede la piazzola, egli oggi puo' vendere ad un condomino l'area dove e' posizionata la piazzola? Non sarebbe da considerare come un'area acquisita per usucapione (perche' costruita da oltre 20 anni) anche se non attiva perche' il bombolone purtroppo non e' stato piu' utilizzato?
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» Ha frequentato corsi di aggiornamento: Consegue attestato al corso di Delega di Vendita e Custodia Giudiziaria (organizzata dall'ordine dei Commercialisti di Salerno nel 2010)» Ha una esperienza prevalentemente in: Condominio, proprietà, diritti reali, diritto civile in genere» Ha i seguenti Onori e Riconoscimenti: Premio di eloquenza “Michele Iannicelli”, indetto dal Consiglio dell’ordine degli Avvocati e Procuratori di Salerno, consegue l’elogio della commissione in pari misura con il vincitore E' membro di queste Associazioni: Associazione Territoriale Forense Mercato San Severino Studio Legale Avv. Michele D'Auria Lo Studio Legale dell'Avv. D'Auria Michele si occupa in maniera prevalente di diritto civile, con particolare attenzione alle materie del diritto condominiale e immobiliare. Opera anche nel settore dell'amministrazione condominiale e immobiliare, da circa quindici anni. Cura un sito web ( www.studiolegaledauria.jimdo.com ) su cui offre un servizio gratuito di risposta ai quesiti giuridici dei visitatori. E' disponibile a collaborazioni e domiciliazioni esterne (Salerno e zone limitrofe) con i colleghi di altri fori. Descrizione: - Specializzato in diritto immobiliare e condominiale opera - in genere - nell'area del diritto civile.- Azioni esecutive e recupero crediti.- Affianca l'attività strettamete giudiziaria all'amministrazione di condomini da oltre tre lustri. - Sul sito WEB ( www.studiolegaledauria.jimdo.com/pareri-giuridici-on-line ) cura un servizio di consulenza gratuita online sui quesiti giuridici posti dai visitatori.- Ai colleghi di fori esterni offre disponibilità a domiciliazioni, sostituzioni in udienza e collaborazioni per i tribunali di Salerno (e sezioni distaccate), Nocera Inferiore, Avellino e zone limitrofe. Aree geografiche di maggiore attività: Campania Avvocato a Salerno Campania Avvocato a Avellino Studio Legale: Studio Legale Avv. Michele D'Auria Avvocato: michele d'auria Indirizzo: Piazza Capitano Donato Somma 7 CAP 84085 Mercato San Severino Salerno Ambiti di maggiore competenza: Ambiente, Amministrativo, Civile, Civile Giudiziario, Civile Stragiudiziario, Comunitario, Edilizia, Esecuzioni, Locazioni, Materia Condominiale Sito internet dello Studio: http://www.studiolegaledauria.jimdo.com Lo Studio Legale dell'Avvocato Michele D'Auria è specializzato in diritto condominiale e immobiliare, nonchè - in genere - diritto civile. Effettua anche amministrazioni immobiliari (condomini e beni immobili in genere) da oltre quindici anni. Attraverso il sito web offre gratuitamente un servizio di risposta ai quesiti giuridici posti dai visitatori ( www.studiolegaledauria.jimdo.com/pareri-giuridici-on-line ) Offre servizio di domiciliazione e sostituzione in udienza (Salerno e sezioni distaccate, Nocera Inferiore, Avellino) per i Colleghi di Fori esterni. Prodotti e servizi: Diritto condominiale Diritto immobiliare Diritti reali Amministrazione condominiale Gestione immobili Consulenza legale Consulenza tecnica Arbitrato Mediazione Diritto civile in genere Domiciliazione studi legali Esecuzione forzata Recupero crediti Categoria: Amministrazione immobiliare Lo Studio Legale Avv. Michele D'Auria opera prevalentemente in area civilistica, con particolare attenzione al diritto immobiliare e condominiale.
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